Trattamento fiscale del consulente non residente
La digitalizzazione sta comportando modifiche alle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, favorite da tecnologie che consentono di lavorare fuori dai normali contesti, in maniera flessibile ed anche da remoto. Ciò permette di affidare alcune attività, specifici progetti, fasi di un processo a consulenti esterni che, in un mondo sempre più globalizzato, possono non essere residenti in Italia e svolgere tutto o parte del servizio fuori dai confini nazionali. La qualificazione di tali redditi ha una rilevanza estremamente importante, specie in un contesto internazionale, e presenta delle criticità in quanto ogni attività umana, economicamente rilevante, può essere oggetto sia di rapporto di lavoro subordinato che di lavoro autonomo, pertanto l’incorretta qualificazione del reddito può esporre quanto a pretese fiscali che civilistiche impreviste. Per maggiori dettali si rimanda alla pubblicazione.